Al sole
Chi di voi ha avuto spiacevoli esperienze con l’esposizione al sole? Ci sono periodi della nostra vita in cui siamo fotosensibili e la nostra pelle si colora di tante tonalità di rosso, un po’ qua e un po’ là. Le cause possono essere tante, tra cui le intolleranze o le allergie alimentari.
Seppure sia necessario proteggere la nostra pelle dall’esposizione estiva dei raggi solari, specialmente negli orari più caldi della giornata, il sole è un buon amico per la nostra salute perché favorisce la produzione di vitamina D. Ma come fare se i raggi solari ci sono nemici e rendono la nostra pelle a pois? Provate ad abituare la pelle a brevi esposizioni solari nel periodo invernale, quando le giornate iniziano ad essere un po’ più lunghe e soleggiate. Non scoraggiatevi ma esponetevi al sole ogni volta che ne avrete occasione, passando dal paio di minuti ai 5, fino ad arrivare al quarto d’ora o ai 20 minuti di esposizione solare. Vedrete il vostro corpo abituarsi alle piccole quantità di sole a cui lo avrete sottoposto, sempre senza esagerare ma con molta pazienza, tenacia e calma.
Durante l’esposizone al sole evitate di assumere sostanze fotosensibilizzanti presenti in alimenti, profumi e farmaci quali: fichi, prezzemolo selvatico, sedano, cedro, limone, cespugli di agrimonia, profumi al bergamotto, farmaci sulfamidici, fenotiazinici, neomicina, salicilamidi alogenate.
Perchè il sole è così importante ma temuto? Le radiazioni solari si suddividono in UVA ed UVB: i raggi UVB irradiano la terra durante l’estate e sono concentrati nella fascia oraria che va dalle ore 10 del mattino alle 16, pertanto in tale orario è sconsigliato esporsi al sole; mentre i raggi UVA rappresentano il 95% degli ultravioletti che colpiscono la pelle e sono presenti tutto l’anno, a tutte le latitudini ed attraversano sia le nuvole che il vetro.
I raggi UVA sono i principali responsabili dell’invecchiamento prematuro della pelle: rughe, macchie solari, perdita di elasticità, secchezza. Non provocano eritemi e scottature ma sono in grado di causare danni a lungo termine. L’esposizione agli UVA presenti nella luce solare, aumenta con la latitudine ed è massima nelle prime ore del mattino e nelle ore pomeridiane; pertanto evitare il sole durante le ore centrali della giornata espone in realtà ad una maggior percentuale di raggi UVA.
I raggi UVB sono più energetici rispetto agli UVA e sono i responsabili degli eritemi e delle scottature, ma sono anche fondamentali per la sintesi della vitamina D. I raggi UVB sono schermati dal vetro e dalle nuvole. La quantità di esposizione alle radiazioni UVB dipende da molti fattori tra cui: la stagione, la latitudine, l’inquinamento atmosferico, il colorito della pelle, la quantità di cute esposta alle radiazioni dirette e l’utilizzo dei filtri solari. In Italia la sintesi della vitamina D da parte delle radiazioni è efficace solo in primavera-estate, quando i raggi UVB raggiungono la superficie terrestre. In autunno inoltrato, nei mesi invernali e all’inizio della primavera, anche se ci esponiamo al sole, non siamo in grado di produrre la vitamina D e questo perché i raggi UVB sono fondamentali per sintetizzare questa vitamina. L’apporto è quindi garantito solo dalle riserve accumulate durante il periodo estivo. E’ anche vero però che c’è un limite all’accumulo di vitamina D, quindi non bisogna mai esagerare!
L’esposizione al sole dovrebbe durare dai 10 ai 15 minuti su braccia e gambe, tre volte alla settimana nell’orario compreso tra le 10 e le 15 in primavera, estate e autunno, periodo in cui maggiormente gli UVB raggiungono la superficie terrestre. Per tempi di esposizione al sole l’uso di filtri solari con fattore di protezione solare 15 o superiore è raccomandato per prevenire gli effetti dannosi dell’esposizione cronica ed eccessiva. I filtri solari riducono drasticamente la produzione di vitamina D: un fattore di protezione SPF 8 la riduce del 95%, un SPF 15 di più del 98%. I filtri vanno applicati solo dopo il tempo raccomandato per l’assorbimento degli UVB senza protezione.
E allora lasciatevi baciare dal sole, ma in modo sano.